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La politica
Pagine di grandi autori, interviste impossibili, dialoghi al caffè...
Un confronto eterno tra chi cerca un significato negli eventi e chi vede solo caos. Disegno provvidenziale contro pessimismo radicale.
È il capitolo più scandaloso del Principe, il diciottesimo. Machiavelli contrappone l”esperienza ne’ nostri tempi” all’idealismo dei trattati di morale che erano in voga all’epoca. Una lezione di realpolitik. Ma non è un fan del Male e della violenza. Dice che il Principe “non deve partirsi (staccarsi) dal bene, potendo, ma sapere intrare nel male, necessitato”.
Inutile fingere che chi governa debba sempre ispirarsi alla virtù: per il bene dello Stato, il Principe può avere necessità di ricorrere al male, anche sotto forma di astuzie e finzioni. Pertanto, deve saper sfruttare le due nature di uomo e di animale.
Machiavelli. Chi governa deve mantenere le promesse?
"E se gli uomini fussino tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono; ma perché sono tristi, e non la osserverebbono a te, tu etiam non l'hai da osservare a loro" - E se gli uomini fossero tutti buoni, questo consiglio (di non mantenere le promesse) non sarebbe buono; ma poiché sono cattivi e non terrebbero fede alla parola data a te, anche tu non devi mantenerla verso di loro. Ancora dal diciottesimo capitolo del Principe.
Quando la politica diventa teatro, chi è il vero protagonista? Machiavelli, nel capitolo 18 de Il Principe, ci ricorda che ‘gli uomini giudicano più con gli occhi che con le mani’, suggerendo che chi governa può anche mentire, tanto il popolo bada solo alle apparenze.
Ma è davvero così? La verità è un lusso o un’arma di potere?
Il messaggio di Machiavelli è una provocazione attuale: quanto siamo disposti a scavare oltre la superficie e cercare la realtà dei fatti?
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