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Perché diciamo "parlare dei massimi sistemi"?

2025-03-05 14:37

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Caffè lungo: approfondiamo,

Perché diciamo "parlare dei massimi sistemi"?

Perché diciamo "i massimi sistemi". Breve descrizione e valore dell'opera "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" di Galileo Galilei, sommo scienziato

Quante volte hai sentito il politico di turno o il collega durante la riunione dire:"Basta discutere dei massimi sistemi! Veniamo ai fatti!".
Ma perché diciamo "I massimi sistemi?"
Torniamo indietro nel tempo fino al 1632, anno in cui Galileo Galilei pubblica il "DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO".

CHI È GALILEO GALILEI ?
Galileo Galilei è uno dei nostri più grandi scienziati, ma è anche un filosofo e uno scrittore di talento. Nato nel 1564 a Pisa, afferma la teoria secondo cui è la Terra che ruota attorno al Sole e non il contrario, come affermava la teoria "tolemaica". Attraverso il telescopio scopre i quattro satelliti del pianeta Giove e la superficie montuosa della Luna.

Dopo la pubblicazione del Dialogo, viene convocato davanti alla Santa Inquisizione perché le teorie che espone in quest'opera sono contrarie alle dottrine della chiesa cattolica. Nel frattempo le copie del Dialogo vengono sequestrate e Galileo è segregato nella sua casa di Arcetri, vicino Firenze. 

Subisce un processo e infine viene condannato. Dovendo scegliere tra la morte e l'abiura, sceglie l'abiura. Che significa? In ginocchio davanti alla Congregazione del Sant'Uffizio, è costretto a un'umiliazione terribile: deve rinunciare alla verità della scienza e deve affermare che la sua teoria è falsa. (Una bellissima puntata della trasmissione "Una giornata particolare" di Aldo Cazzullo è dedicata al processo di Galileo: da non perdere).

Oggi ci sembra pazzesco che la Chiesa potesse disporre della libertà e della vita di uno scienziato e che potesse distruggere i suoi libri. Ma così era. Apprezziamo ogni giorno al nostra libertà!


IL DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI
È un dialogo sui due Massimi sistemi, cioè quello TOLEMAICO ( secondo cui il Sole ruota attorno alla Terra che è al centro del Sistema solare) e quello COPERNICANO (Il centro del Sistema solare è il Sole e i pianeti gli ruotano attorno) che si immagina svolto in 4 giornate a Venezia, tra tre personaggi:


  • Filippo SALVIATI - copernicano, difensore della tesi di Galileo
  • Giovan Francesco SAGREDO - "intendente di scienza", orienta la discussione
  • SIMPLICIO - sostenitore della teoria tolemaica, seguace di Aristotele
Lingua: Italiano

.


Scelta rivoluzionaria

, perché all'epoca le opere filosofiche e scientifiche importanti erano scritte solo in latino. Galileo capisce che questa lingua ormai è troppo lontana dalla vita reale e dagli uomini del proprio tempo. Si vuole distaccare dalle élite intellettuali per rivolgersi a tutti.




Argomenti



  • critica del modo di pensare derivato da Aristotele
  • difesa della teoria copernicana
  • autonomia della scienza dalla religione e dalla magia 
  • primato della ragione, del dubbio e dell'esperienza sui dogmi 
  • primato del metodo scientifico 

LA SCELTA (RIVOLUZIONARIA) DEL DIALOGO

Galileo si conferma


straordinario comunicatore

oltre che scienziato: sceglie di


scrivere un dialogo

 


in Italiano

mentre gli altri scienziati scrivevano di solito trattati in latino nei quali affermavano le proprie tesi. (Ad esempio, Isaac Newton pubblica nel 1687 i


Principia Mathematica

, appunto in latino).




Fa parlare tre interlocutori e


lascia che sia il lettore a trarre liberamente le proprie conclusioni,

senza imporre niente. 




Così facendo, Galileo:



  • attira sui nuovi temi della scienza l'attenzione di lettori  non specializzati
  • presenta prove concrete a favore della teoria copernicana senza impegnarsi personalmente, visti i rischi che questo comportava.

Purtroppo, nonostante le sue precauzioni, la pubblicazione del libro gli costò molto cara...



Grande Galileo

! Ti amiamo...




MA È LETTERATURA? CE LO DICE ITALO CALVINO
Leopardi nello Zibaldone ammira la prosa di Galilei per la precisione e l'eleganza congiunte. [...] Galileo usa il linguaggio non come uno strumento neutro, ma con una coscienza letteraria, con una continua partecipazione espressiva, immaginativa, addirittura lirica. [...]
L'ideale di sguardo sul mondo che guida anche il Galilei scienziato è nutrito di cultura letteraria. Tanto che possiamo segnare una linea Ariosto-Galilei-Leopardi come una delle più importanti linee di forza della nostra letteratura.

PER CONCLUDERE

... sbagliamo a pensare che "parlare dei massimi sistemi" significhi "essere inconcludenti".




Galileo non solo ha affermato con quest'opera un modo nuovo di fare scienza e insieme letteratura. Ma ha dato a tutti noi una lezione indimenticabile di vita. 






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